TEATRO LA FENICE TRA MITO E REALTà

E' davvero incredibile come a volte nel nome di una persona, di un edificio o di un monumento ci sia scritto il suo destino, una sorta di nomen omen, come dicevano i latini. Ed è proprio così per il Gran Teatro La Fenice di Venezia, il cui nome fu scelto proprio in riferimento al mito dell'araba fenice, l’uccello mitologico in grado di risorgere dalle proprie ceneri. A optare per questo appellativo fu nel Settecento la Nobile Società dei Palchettisti che, dopo essere stata estromessa dalla gestione del Teatro San Benedetto, decise di erigere una nuova struttura, affidando il progetto all’architetto Giannantonio Selva. Il nuovo teatro fu quindi inaugurato nel 1792 e proseguì la sua attività con grande successo per molti anni, diventando uno dei teatri lirici più famosi del mondo. Ma quel nome segnava il destino del teatro e, per ben due volte, La Fenice venne distrutta dal fuoco.

Il primo drammatico evento ebbe luogo il 13 dicembre 1836, quando una stufa mal funzionante fece divampare un incendio che divorò la struttura in poco tempo, causandone un parziale crollo. Nonostante gli ingenti danni, grazie all’impegno di tutta la città, dopo solo un anno il teatro tornò a risplendere, proprio come il mitologico uccello della leggenda. Il secondo incendio avvenne invece nella notte del 26 gennaio 1996, mentre il teatro era chiuso per alcuni interventi di manutenzione. La ditta incaricata, in ritardo con i lavori, per evitare di pagare la penale prevista dal contratto ebbe la scellerata idea di causare un piccolo incendio che desse un motivo valido al prolungarsi degli interventi. Le fiamme, ovviamente, sfuggirono di mano agli improvvisati piromani e in appena due ore incenerirono il teatro. Solo il coraggioso intervento dei Vigili del Fuoco scongiurò che le fiamme si espandessero per tutta la città, ma per La Fenice ormai non c’era più nulla da fare. A peggiorare la situazione fu la grande quantità di acqua lanciata dagli elicotteri, che diede il colpo di grazie all’ormai fragile e già compromessa struttura. Alle prime luci dell'alba dell’indomani fu subito chiara a tutti la drammaticità della situazione. Il teatro era ridotto a un cumulo di macerie e a salvarsi, almeno parzialmente, furono soltanto le mura perimetrali e la facciata. Ma anche questa volta i veneziani, decisi a fare risorgere il loro teatro dalle ceneri, non si persero d’animo. I lavori di ricostruzione furono affidati all'architetto Aldo Rossi e a CONTECO Check fu assegnata la Verifica del Progetto, che prevedeva la ricostruzione, il restauro, l’ammodernamento e il consolidamento del teatro, oltre al recupero a nuovo uso e godimento di ogni membratura, parte, finitura o decorazione superstite. E fu così che il 14 dicembre 2003, con un concerto diretto dal Maestro Riccardo Muti, sotto gli occhi del mondo, La Fenice risorse ancora una volta, sconfiggendo non solo il fuoco ma anche la stoltezza degli uomini. 

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